La telepatia

Quando nel 1882 Frederic William Henry Myers coniò il termine telepatia (dal greco τηλε, tèle “lontano” e πάθεια, pàtheia “sentimento”) non poteva immaginare quanta strada avrebbe fatto questa parola. Nata per indicare l’abilità di trasmettere impressioni senza l’ausilio di mezzi esterni, la telepatia è inizialmente rimasta fuori dagli studi scientifici ed è stata confinata
nel campo della parapsicologia.

Nel corso del tempo gli scetticismi iniziali sono venuti meno e la ricerca scientifica ha dimostrato la possibilità di trasmissione del pensiero tra menti umane. Le conferme sono arrivate dagli investimenti da parte del Darpa, l’agenzia del Ministero della Difesa Statunitense, che dagli anni ’70 finanzia progetti che prevedono l’uso di tecniche telepatiche come il progetto ‘Silent Talk’ che ha l’obiettivo di implementare la comunicazione tra soldati su un campo di battaglia senza l’uso della voce.

Grazie agli sviluppi delle neuroscienze e all’introduzione della tecnologia fMRI (risonanza magnetica funzionale) è possibile sfruttare la telepatia in modo ancora più scientifico e mirato. Diversi studiosi, come Todd Richards dell’Università di Washington e Ganesan Venkatasubramanian dell’Istituto di Salute Mentale e Neuroscienze di Bangalore, hanno dimostrato come sia possibile identificare le aree del cervello che vengono attivate dai messaggi telepatici.
 
 

Il Neuromarketing

Il neuromarketing ha reso comprensibili le reazioni neurologiche che si producono nell’encefalo del consumatore quando è esposto a un messaggio pubblicitario efficace.

Attraverso la telepatia si possono riprodurre quelle stesse reazioni encefaliche e renderle funzionali agli obiettivi di comunicazione dell’azienda. Sfortunatamente però la telepatia è un talento riservato a pochissime persone al mondo, noi abbiamo messo insieme alcune delle migliori tra queste.